CERVICALGIA
CERVICALGIA
La cervicalgia a livello cervicale si ha normalmente una lordosi del rachide, cioè una curva a concavità posteriore.
Quando si ha la giusta lordosi il capo è ben in equilibrio e la pressione si distribuisce in modo uniforme sul pilastro anteriore e posteriore delle vertebre in questo caso la colonna vertebrale è più solida e capace di sopportare senza problemi pressioni anche elevate.
L’alterazione della lordosi rende la colonna instabile, provocano cervicalgia e usura delle strutture vertebrale .
Il mantenimento prolungato delle posture in flessione (busto in avanti e/o capo in avanti) possono modificare in maniera graduale la fisiologia della lordosi cervicale, arrivando ad una vera e propria inversione della stessa e cioè alla retilinizzazione ed infine alla cifosi. Questo comporta dolore e una riduzione della fisiologia e mobilità del rachide cervicale che non è più in grado di seguire i normali movimenti.
A questo poi vanno aggiunti tutti quei movimenti che aumentano la lordosi con conseguente usura. Anche in caso di dolore e tensione cervicale.
Problemi legati anche ad una non corretta occlusione dentale possono generale dolore nella zona del rachide cervicale.
È molto importante valutare con attenzione tutte le varie situazioni, da più punti di vista per inquadrare bene causa del dolore e intraprendere il percorso terapeutico idoneo.
I principali fattori che concorrono all’insorgenza di dolore cervicale e cefalea sono:
- stress;
- traumi;
- posture scomode mantenute a lungo;
- riduzione delle ore di sonno;
- movimenti non corretti;
- malocclusioni dentarie.
Come intervenire con la Fisioterapia?
Nel nostro centro abbiamo testato un metodo di suddivisione delle fasi del percorso terapeutico del paziente.
La Fase 1: ovvero quando si ha un dolore acuto.
In questo caso il fisioterapista può intervenire con diverse modalità:
- terapia strumentale;
- massoterapia;
- terapia manuale.
La Fase 2:
In contemporanea alla diminuzione del dolore si andrà anche a lavorare con esercizi che possano garantire il miglior recupero possibile ed il successivo mantenimento dello status di benessere.
La Fase 3:
Stabilizzazione dei sintomi e esercizi di mantenimento per evitare ricadute.
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Michelangelo Barbieri, titolare del centro medico