DITO A SCATTO: SINTOMI, CAUSE E RIMEDI

COSA È

Comunemente conosciuto come “dito a scatto”, in termini tecnici: “tenosinovite stenosante”,  riguarda i tendini che implicano il movimento e la flessione delle dita della mano e le pulegge ( ovvero dei  “tunnel fibrosi nei quali scorrono i tendini).

SINTOMI E CAUSE

Il sintomo più evidente è appunto lo “scatto”. A causa di un rigonfiamento nella guaina tendinea della puleggia, il tendine trova difficoltà nello scorrere, ed  essendo schiacciato , provoca dolore. Inoltre, il tendine, non trovando lo spazio nello scorrere, tenderà a bloccarsi per poi scorrere nuovamente all’improvviso producendo un movimento a “scatto”. Nel momento in cui il tendine si blocca, il paziente non riuscirà facilmente a farlo tornare alla posizione iniziale. Nei casi più gravi , il dolore si presenterà alla palpazione e a riposo.

Le cause non sono ancora oggi certe, ma alcuni fattori sono:

  • Microtraumi ripetuti nel tempo;
  • Professioni in cui si svolgono lavori prettamente manuali oppure al PC;
  • Patologie quali: artrite  reumatoide o psoriasica, diabete;
  • Età superiore ai 30 anni.

RIMEDI

Lo scopo, quando andiamo a risolvere questo tipo di patologia, è quello di cercare di ridurre e far scomparire sia il dolore che l’ispessimento della puleggia.

In che modo?

  1. Intervenire tramite fisioterapia e farmaci;
  2. Chirurgia mininvasiva.

Ovviamente il tipo di approccio alla terapia è differente in base alle casistiche, ma inizialmente è sempre consigliabile tentare con un ciclo di fisioterapia per migliorare la condizione clinica.

dito a scatto

LA FISIOTERAPIA 

La fisioterapia può riguardare: terapie manuali, l’utilizzo di elettromedicali, esercizi specifici o l’ortesi:

  • Terapia manuale:  mobilizzazioni in trazione, il massaggio e il trattamento di trigger point.  Sono utilizzati con lo scopo di ridurre la tensione e la rigidità dei tessuti, recuperando il più possibile la disfunzione di movimento che caratterizza questa condizione.
  • Tecarterapia;
  • Ipertermia;
  • Ultrasuoni;
  • Laser ad alta potenza;
  • Esercizi teraputici specifici;
  • Ortesi: ovvero dispositivo medico, un tutore, un’apparecchiatura ortopedica o simili, utilizzati in ortopedia o traumatologia nel trattamento di alcune patologie.

In altri casi, potrebbe essere opportuno ricorrere alla chirurgia: l’intervento non è molto lungo ed è eseguito in day hospital. In questo caso la mobilizzazione attiva del dito avverrà subito dopo l’intervento e si andrà a trattare anche la cicatrice ne momento in cui si chiude la ferita. Di solito il tempo di riabilitazione  e la totale funzionalità della mano può essere raggiunta in un mese (circa).

dito a scatto

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