EPITROCLEITE
EPITROCLEITE
COS’È L’ EPITROCLEITE?
L’epitrocleite, conosciuta anche come “gomito del golfista”, è una tendinopatia inserzionale, ossia una condizione infiammatoria del tendine che si verifica in corrispondenza della sua sede di inserzione, che nel caso dei tendini dei muscoli epitrocleari è l’epitroclea dell’omero.
SINTOMI:
EPITROCLEITE:
Si avverte dolore durante lo sforzo del gomito o subito dopo e in alcuni casi può comparire anche rossore e gonfiore.
In molti casi si tratta di una condizione che viene sottovalutata e portata avanti nel tempo. Altre volte i sintomi svaniscono con un po’ di riposo, magari utilizzando un tutore e prendendo qualche antinfiammatorio. In altri casi ancora invece il dolore si acutizza fino a diventare una condizione quasi invalidante: la sintomatologia è difficile da localizzare, e tende ad estendersi (può arrivare fino al polso), e può essere avvertita anche a riposo.
CAUSE E FATTORI DI RISCHIO
I movimenti che evocano maggior dolore sono quelli in cui avviene la contrazione dei muscoli epitrocleari, e quindi:
- Flessione del polso;
- Flessione delle dita;
- Supinazione dell’avambraccio;
- Lavori che sollecitano spesso il gesto di presa ripetitiva e sollevamento di carichi pesanti;
- Presenza di altre tendinopatie;
- Età.
Diagnosi clinica
La diagnosi è clinica e si basa su:
- racconto dei sintomi;
- esame obiettivo tramite test specifici, manovre e palpazione;
- anamnesi;
- esami diagnostici come RX, ecografia e RM.
Terapie fisiche e cura
Prima di effettuare qualsiasi terapia, occorre che il fisioterapista valuti attentamente la persona che si rivolge a lui, in modo da poter progettare il percorso riabilitativo che possa dare il maggiore beneficio al paziente.
Nei Centri di Fisioterapia ad alta qualità il fisioterapista dedica del tempo per la valutazione del paziente ad inizio trattamento. Questo tempo non gli serve solo per il ragionamento clinico ma anche per conoscere la persona, la sua storia clinica e le sue abitudini in modo da poter plasmare il ciclo fisioterapico unico e specifico per il paziente che si trova davanti.
Si utilizzano approcci integrati tra:
- Tecniche di terapia manuale;
- Tecniche di mobilizzazione fasciale;
- Terapie strumentali antiinfiammatorio: Laserterapia ad alta potenza, Ultrasuoni, Tecarterapia, Onda d’urto;
- Esercizio terapeutico specifico.
I dosaggi e la scelta dei singoli macchinari, l’applicazione delle tecniche manuali e la pianificazione degli esercizi sono specifici per ogni persona in funzione del momento terapeutico che sta attraversando (fase acuta / fase cronica) e della causa della patologia.
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