Tendinite del capo lungo del bicipite

La spalla è un’articolazione molto complessa suddivisa in 5 articolazioni:

1. scapolo omerale
2. acromion-clavicolare
3. sterno-clavicolare
4. sotto deltoidea
5. scapolo-toracica

Le cause del dolore alla spalla sono molteplici tra cui:

1. Lesione della cuffia dei rotatori;
2. impigement sub-acromiale;
3. tendinite del capo lungo del bicipite;
4. instabilità della spalla;
5. Slap Lesion;
6. discinesia scapolare;
7. Trigger Point;
8. problemi cervicali.

Tutte queste cause dipendono da un’alterazione della funzione di:

• tendini,
• legamenti,
• muscoli nervi,
• ossa.

Oggi ci soffermiamo su:

Tendinite del capo lungo del bicipite

Cos’è il capo lungo del bicipite?

Ha origine dal tubercolo sopraglenoideo della scapola e si inserisce nella tuberosità del radio (osso dell’avambraccio). In parole più semplici è uno dei 2 tendini che concorre alla formazione del bicipite. Concorre inoltre al controllo e movimento della spalla in particolare nella flessione anteriore e abduzione.

La causa principale e più frequente quando si ha una lesione al capo lungo è dovuta soprattuto dal sollevamento di carichi molto pesanti. Questa lesione è visibile anche ad aocchio nudo in quanto il bicipite tende a cedere verso il basso.

Sintomi

Il principale sintomo è dolore localizzato nella parte anteriore del braccio. Il dolore aumenta quando si esegue una flessione del braccio o del gomito.

Il fisioterapista in fase di anamnesi può chiedere al paziente di eseguire diversi test:

Test di Yergason: si richiede al paziente di porre il braccio in linea al fianco con il gomito flesso di 90°  con palmo della mano verso l’alto in controresistenza. Il test è positivo se il paziente manifesta dolore al solco bicipitale.

Speed Test: Flessione della spalla in controresistenza con il gomito esteso e palmo della mano rivolto verso l’alto. Nei casi di lesione del capolungo del bicipite il paziente avvertirà come un “click” o sensazione di “fuoriuscita” del tendine nella parte anteriore della spalla.

Fisioterapia

Il trattamento di questa problematica può essere sia di tipo conservativo sia chirurgico. Nei soggetti anziani infatti non sempre si può ricorrere alla chirurgia prediligendo la terapia conservativa.

Adottiamo un approccio conservatico nei casi in cui vi sia una lesione o comunque è sempre il primo approccio consigliato da adottare prima di valutare l’intervento chirurgico. Mentre invece se vi è una lesione a seconda dell’entità della stessa si valuterà l’intervento.

Il fisioterapista può avvalersi di tecnologie strumentali come Tecarterapia, Laserterapia, ultrasuoni per trattare lo stato doloroso e antiinfiammatorio.

Una volta che il dolore non è più acuto si passerà alla fase riabilitativa, in cui, attraverso degli esercizi terapeutici si andrà a lavorare sul ripristino delle funzionalità della flessione del braccio, dell’avambraccio e del controllo motorio della spalla.

Il corretto movimento tra scapola e spalla può essere raggiunto attraverso un percorso riabilitativo costante e programmato con carichi bassi e con focus sugli stabilizzatori, sulla cuffia dei rotatori e sul tendine del bicipite.

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